Mi manca l’amico, ma anche il suo acuto pensiero.
Vent’anni fa, il primo gennaio 2003 se ne andava Giorgio Gaber. Trentacinque anni di amicizia, comunione di pensiero, rispetto e stima.
Senza il suo imput, nella sua casa in Lucchesia, non sarebbe rinato Renudo nel 1996. E senza concessioni alla nostalgia e sguardi rivolti al passato, ma come nostra, forte, comune esigenza, di dare vita ad uno spazio di un confronto/incontro tra Oriente e Occidente, mantenendo un pensiero critico vigile e attento.
Un grande pensatore, Gaber, un grande essere umano, capace di rimanere integro e rigoroso in un mondo sempre piĂą perso nel compromesso e dominato dall’avere e dall’opportunismo.
Caro Giorgio mi manchi tantissimo, sempre. 
