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La mia storia

Andrea Valcarenghi nasce pubblicamente a Milano nel 1967, come animatore di “Onda verde” gruppo “Provos” italiano.
E’ il primo obiettore di coscienza politico contro il servizio militare obbligatorio.
Scontata la pena nel carcere di Gaeta torna a Milano dove fonda “Gli studenti della città”, il primo mensile di controinformazione del nascente movimento studentesco.
Arrestato per possesso di droga viene condannato a sette mesi e venti giorni di reclusione.

Nel 1970 insieme ad un piccolo gruppo di amici dà vita a RE NUDO, mensile di controcultura. Per dieci anni dirige il periodico che nel corso degli anni diventa un vero e proprio movimento di aggregazione giovanile. Con Re Nudo da 1971 al 1976 organizza ogni anno un pop festival: a Ballabio, Alpe del Vicerè, Zerbo e poi gli ultimi tre anni a Milano, al Parco Lambro. L’ultimo festival al Parco Lambro nel 1976 segna la fine e insieme l’inizio di un’epoca. Incidenti, espropri, violenze da una parte e l’incontro con la meditazione dall’altra. L’anno successivo organizza a Guello, in campagna, un Re Nudo Pop Festival come ritorno alle origini, dove musica e meditazione sono alla base del programma.

Nel 1977 compie il suo primo viaggio in India e diventa neo-sannyasin di Osho col nome di Swami Deva Majid. E’ il viaggio raccontato in Alla ricerca del D/io perduto.
Al suo ritorno a Milano “eredita” da Mauro Rostagno un locale, l’ex Macondo, che diventa VIVEK, centro di meditazione, sala da té, ristorante.
Nel 1982 Majid viene invitato a vivere a Osho Miasto, una comune neo-sannyasin in provincia di Siena.

Nel 1986, anno in cui era “ambasciatore” di Osho per l’Italia, inizia un duro confronto con il governo italiano, con il sostegno del Partito Radicale, fino all’ottenimento del visto d’ingresso in Italia per il suo maestro, dopo ventun giorni di sciopero della fame.
Dopo la morte di Osho, Majid Valcarenghi pubblica insieme ad altri autori Politica e Zen, un Manifesto della Visione del Maestro che Osho aveva incaricato di scrivere e che volle visionare prima della pubblicazione da parte delle edizioni Feltrinelli.

Più tardi scrive con Ida Porta Operazione Socrate, raccontando come e perché Osho sia stato avvelenato dai cristiano fondamentalisti del governo di Reagan durante la sua carcerazione negli Stati Uniti.

majid-andrea-valcarenghi
Gaber_su_ReNudo

Nel 1996, durante un incontro con Giorgio Gaber, nella casa dell’artista in Lucchesia, sente che è tempo di tornare a comunicare con un grande pubblico e con l’imput dello stesso Gaber e poi con Franco Bolelli,Claudio Rocchi,Andrea Zingoni e un gruppo di amici vecchi e nuovi, ridà vita a Re Nudo, la rivista per la rivoluzione dell’essere per l’incontro Oriente Occidente.

Re Nudo è specchio della ricerca e dell’approccio alla vita di Majid: lavorare su di sé continuando ad interagire con il mondo. Essere nel mondo, senza essere del mondo.

Fin dalla fondazione nel 1998 entra a far parte della segreteria del Conacreis, Coordinamento Nazionale delle Comunità e Associazioni di Ricerca Etico Spirituale. Col Conacreis pubblica il Manifesto per una spiritualità laica,libera,consapevole, che rispecchia l’approccio alla ricerca del mondo olistico non confessionale.
Nel 2005 lascia la comunità di Osho Miasto nella prospettiva di vivere e lavorare vicino alla comune in modo autonomo. Nasce così Osho Village dove si trasferisce anche la redazione di Re Nudo che alla fine del 2006 diventa la rivista sempre più espressione delle associazioni e dei ricercatori olistici.

Nel 2008 Re Nudo diventa trimestrale, esce dalle edicole e Majid Valcarenghi costituisce un Comitato dei Garanti, di cui fa parte anche Franco Battiato, storico sostenitore della rivista, che assume, la funzione di garantire ai lettori l’autonomia di Re Nudo da ogni tipo di condizionamento economico o politico e insieme la continuità nel mantenere la linea editoriale.

Nel 2019 in occasione del cinquantenario di ReNudo decide di chiudere l’esperienza della rivista storica. Nello stesso Majid cura per le edizioni “Interno 4”, una monumentale antologia di 500 pagine di ReNudo, selezionando oltre 200 articoli della rivista dal N° 0 del 1970 all’ultimo numero del 2019.



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