Dal Governo solo rateizzazioni e detrazioni dalle tasse (per chi ha fatto profitto).
Macché. Anche per l ‘aiuto alle imprese,tanto annunciato, a fronte del caro bollette, altro tonfo del nuovo governo. Non un centesimo di rimborso. Neanche il rimborso del 22% dì IVA che lo Stato ha incamerato dagli aumenti stratosferici dì questi 15/16 mesi. Parlano parlano di tassare gli extra profitti dì chi ha moltiplicato i guadagni e non restituiscono neanche i miliardi di IVA sui propri extra profitti diretti e già incamerati. Compresi gli altri extra profitti che lo Stato ha guadagnato tramite ENI .
L’aiuto previsto sarà dì poter rateizzare queste mega bollette scadute. E poi? Poi, applicando la massima maoista “bastonare il cane che affoga”, l’altra misura decisa sarà dì poter
detrarre dalle tasse il 40% dell’aumento speculativo. Quindi le imprese che in questi tre anni di crisi non hanno fatto profitti e quindi non avranno tasse da pagare ma solo debiti, non potranno detrarre niente, dovranno dilazionare fino a 36 rate dissanguandosi nel tempo, indebitandosi con le banche o fallire e licenziare.
Intanto nei sondaggi cresce il consenso per la Meloni. Il percepito da parte dell’opinione pubblica è che lei si dà da fare, fa la voce grossa con l’Europa “la pacchia è finita” salvo poi andare a Bruxelles a rassicurare continuità draghiana. Riceve il capo della Nato e garantisce moltiplicazione degli sforzi a sostegno del progetto espansionistico della alleanza a guida statunitense. Tanti amici ancora dicono “lasciamoli lavorare” e poi vedremo. E certo, d’altra parte non possiamo fare altro no? Però fare finta di niente magari no. Le osservazioni vanno fatte. Ricordiamoci che anche Renzi,Salvini e Draghi all’inizio avevano oltre il 60% di consensi…la Meloni da donna accorta e intelligente qual è dovrebbe riflettere. Mostrare i muscoli, picchiare duro con i deboli e “essere prudenti, servizievoli con i grandi poteri” alla lunga non funziona.
Una risposta
Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte costituzionale
Comunicato del 1° dicembre 2022
OBBLIGO VACCINALE A TUTELA DELLA SALUTE
La Corte ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa
alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano
adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non
implichi contatti interpersonali.
Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del
legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale
sanitario.
Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con
riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo
vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico
del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia
per il personale scolastico.
È quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale,
in attesa del deposito delle sentenze.
Roma, 1° dicembre 2022
Palazzo della Consulta, Piazza del Quirinale 41 – Roma – Tel. 06.46981/06.4698224/06-469837 – L’ ho pubblicato sul diario, ci hanno attaccato le avvertenze co v.