Scanzi parla di Gaber

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Un giornalista solitamente arrogante e presuntuoso, si rivela anche umano in un tributo a Giorgio Gaber.

Uno Scanzi inedito, appassionato, umano emerge quando parla di Giorgio Gaber. No, non storcete la bocca, so perfettamente le cose orrende che ha detto e scritto contro chi non sì vaccinava, non ho dimenticato l’arroganza e la supponenza in tanti suoi interventi. Quindi visto che ama Gaber come lo amo io si deve passare sopra a tutto questo?
No, quello che voglio dire è’ che l’essere umano nella sua complessità è carico di luci e ombre ed è come un film composto da migliaia di fotogrammi. Si fa un torto alla realtà se si coglie un fotogramma o anche dieci fotogrammi della vita di una persona dicendo ecco questo è lui.
In realtà una persona è composta da tanti personaggi diversi tra di loro. Questo che vi propongo è una bella persona che coesiste con il mostro che durante il covid ci ha augurato le cose peggiori e coesiste con lo scrittore preparato e documentato nei confronti dei suoi avversari politici ma presuntuoso, arrogante, cattivo, che si considera depositario di verità assolute, che usa come un manganello dialettico.
Nel mio percorso di crescita ho imparato che dividere gli esseri umani fotografandone un aspetto della loro vita buono o cattivo, sia sempre sbagliato. Per questo in genere è sbagliato il giudizio nei confronti di una persona, quando non ci piace un gesto, un pensiero, un atto di quella persona. Perchè va giudicato il gesto e non chi lo compie.
Scanzi che quasi augurava di morire a chi si opponeva alla propaganda vaccinista andava giustamente denunciato, ma non perché fosse un venduto, ma perché come altri, credeva davvero alle balle delle propaganda e davvero credeva come ancora crede al mito della scienza neutrale.
Con questo non voglio dire che non esistano i venduti che sono tantissimi. Ma non lo sono tutti. Ecco Scanzi, è uno che non è venduto.
Ed è un esemplare dì essere umano dalle diverse facce. Come sono in genere gli esseri umani.
Quella nei confronti di Gaber e dell’opera straordinaria che ci ha lasciato è uno Scanzi che sono felice che esista. E adesso aprite pure il fuoco 🔥 ma di tutto questo che ho scritto, sono profondamente convinto 🌹 anche se so che la maggioranza delle persone oggi tende a giudicare e dividere in una logica di appartenenza idelogica, culturale, senza se e senza ma, mentre le mie opinioni sono cariche di se e ma.
Io sento di appartenere ad un piccolo popolo minoritario che ha convinzioni forti ma non assolute e che cerca di distinguere tra la persona da quello che esprime. E che non giudica la persona, ma giudica quello che esprime.

Qui di seguito il link del video dello Spettacolo finale “Io come persona”:

3 risposte

  1. Ciao Majid, dissento profondamente da ciò che hai scritto. “Va giudicato il gesto e non la persona” : ma il gesto è stato compiuto da quella persona. A questa stregua possiamo riabilitare un assassino solo perché magari c’è un aspetto della sua personalità che ci piace? Un famoso dittatore ed efferato criminale non sopportava le crudeltà nei confronti degli animali, immagino tu sappia di chi parlo, eppure questo non lo ha reso migliore agli occhi del mondo. Scanzi scrive cose belle su Gaber? Ok, ma questo non cancella le offese e le umiliazioni nei confronti di migliaia di persone che non pensavano come lui. Per riabilitare un criminale agli occhi del mondo occorre che questi sia pentito, nel senso che abbia capito il male che ha fatto ed è pronto a rimediare, a risarcire moralmente le persone che ha offeso e ad impegnarsi a non far mai più il male che ha fatto. Tutto ciò non lo esime comunque dallo scontare la sua pena per il male che ha fatto. Nel caso di questo individuo, che non è neanche stato condannato per le offese pubbliche fatte a milioni di persone, è troppo facile riabilitarlo agli occhi di chi ha offeso, perché tutto sommato è “un essere umano dalle diverse facce”. Per me rimane un inguardabile a cui piace Gaber. Arnold Scwarznegger offese gli stessi milioni di persone, tuttavia successivamente chiese scusa per ciò che aveva detto. Che sia stata una trovata mediatica o meno non ha importanza, ciò che è importante è che le milioni di persone offese in tutto il mondo hanno ricevuto le sue scuse, emotivamente milioni di persone si sono sentite meglio nei confronti di Schwarwnegger e questo fa la differenza. E Scanzi ha forse chiesto pubblicamente scusa a tutti coloro contro cui si è scagliato usando il potere mediatico che aveva? Non mi pare. Dunque, se scrive bene di Gaber, rimane un essere ignobile a cui piace Gaber, niente di più.

    1. Ti capiisco e del resto la tua è una attitudine molto diffusa e dal punto di vista logico non fa una piega. Il mio approccio tuttavia, non fa sconti e non riabilita Scanzi rispetto quello che ha detto e scritto nei confronti dei non vaccinati ad esempio, la differenza è che io dico che ha scritto e detto cose ignobili e tu dici che è un essere ignobile.
      éenso che il salto di paradigma che ritengo importante rispetto il modello culturale a cui siamo stati educati sia proprio questo. Mi rendo conto che non sia facile e che deve essere accompagnato da un buon senso. Tuttavia ho incontrato anche assassini che sono diventati poeti come Sante Notarnicola che ho conosciuto in prigone e che in carcere mi ha anche salvato la vita sfidando i boss della criminalità organizzata che mi avevano condannato a morte. Ho conosciuto altri assassini come Fiioravanti e la Mambro che nel corso del tempo sono diventati convinti sostenitori della non violenza anche grazie a un ex appartenente ai noclei armati proletari divenuto anch’esso fermo sostenitore della nonviolenza come Sergio D’Elia con cui ho lavorato insieme nella segrteria radicale. e sono solo pochi esempi, poi riguardo un sincero pentimento o l’avere anche solo l’onestà intellettuale di riconoscere di avere sbagliato, rispetto Scanzi non ho perso speranza. Non ho potuto incontrlo quet’anno al festival Gaber ma ci sarà un altra occasione forse e vedremo se potrà accadere qualcosa. Un caro saluto

  2. Ciao Majid, penso che la chiave di tutto sia ciò che tu stesso hai scritto ovvero “un sincero pentimento o l’avere anche solo l’onestà intellettuale di riconoscere di avere sbagliato”. Nel mondo di Osho c’è stato un esempio di ciò ed era Veeresh, drogato e pusher di strada ovvero delinquente che ha ribaltato la sua vita. Però ha dimostrato coi fatti che era cambiato e sappiamo ciò che ha fatto, ha fatto tanto per le persone, per creare un mondo migliore. Perché tra il dire di essere pentito e dimostrare il pentimento restituendo ciò che uno ha tolto o rubato alla società e alle persone, sia materialmente che moralmente, c’è differenza e maggiore è l’offesa maggiore è ciò che deve essere restituito, sennò è comoda la vita. E non è una questione di logica, il pentimento viene dal cuore, è un sentimento, la consapevolezza di avere fatto del male a qualcuno e la presa di responsabilità per voler riparare. Da certe persone non ho mai sentito neanche chiedere scusa, dire mi dispiace. E se manca anche questo che è un primo passo basilare, possiamo parlare di riabilitare uno solo perché parla bene di un personaggio che ci è caro? Un abbraccio

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