La festività del natale cristiano ha radici lontane, nel mondo pagano, ben prima di diventare festa del monoteismo cattolico-romano
In queste ore di solitudine, ho ascoltato un passaggio dl video Zeitgest sulla storia delle religioni, in cui si diceva come furono tantissimi gli antichi che in diverse latitudini ed epoche, adorassero il sole come un dio ,che sorgendo ogni giorno, teneva in vita, col suo calore, la natura e l ‘uomo stesso. E parimenti temevano il buio della notte che arrivava ogni sera col suo inquietante calare della luce, portatore di pericoli da parte di animali e altri uomini. E anche alla notte che ogni sera sconfiggeva il sole per poi essere a sua volta quotidianamente sconfitta ad ogni alba, veniva attribuito un connotato divino, maligno ma divino.
Questo specchio dell’alternarsi del giorno e della notte, vissuti come lotta tra il male e il bene, mi ha fatto percepire il salto quantico che avvenne col superamento del paganesimo, ma non tanto rispetto il monoteismo cristiano che mantenne e fece crescere questa contrapposizione tra male e bene, ma rispetto quei percorsi spirituali che hanno saputo trascendere la visione manichea del mondo, comprendendo che se non ci fosse stato il buio e la notte foriera dei pericoli, un eterno sole e una eterna luce avrebbe bruciato la natura e ogni forma di vita. Cosi come la prevalenza del bene sul male non possa essere frutto di una lotta come se il male fosse a noi esterno. ma di comprensione che il male è interno e può essere superato se ne abbiamo coscienza, e solo con una crescita della consapevolezza.
E ancora una volta ho sentito nel cuore la gratitudine per quei Maestri dell’inclusione che Osho ha fatto rivivere nel suo insegnamento e nella sua esperienza di vita, pagando il prezzo più alto che sempre o quasi, questi Esseri hanno saputo di dover pagare.
Prima venendo fraintesi per non aver partecipato alla lotta tra il bene e il male, in nome della verità e della conoscenza della complessità dell’ essere umano e quindi venire accusati di essere parte del male. Poi infine, uccisi.
Grazie per sempre, Osho.