Un ricordo di un’amica che mi venne a trovare, sapendo che sarebbe morta di lì a poco e mi ha fatto comprendere l’importanza della ricongiunzione e del commiato
Questo ricordo, di sei anni fa, oggi mi fa pensare ad un desiderio di ricongiunzione e di commiato, che sta nascendo adesso in me, con uomini e donne con cui ho condiviso momenti importanti della vita e che nel corso del tempo ho perso di vista.
Io non ho un appuntamento con la morte, come nel caso di Serena, però so che biologicamente sono nell’ultima fase della mia vita.
Mi piacerebbe rivedere, anche solo per qualche ora, alcune di queste persone per condividere il vissuto e il non vissuto. Anche perché vorrei evitare quel pensiero ricorrente del ” avrei voluto dirgli…” che mi attraversa quando vengo a conoscenza di un amico che è morto all’improvviso.
Pensando all’8 marzo mi è venuta in mente ( e nel cuore) un mio amore di gioventù che mi educò al femminismo. Si chiamava Serena Nozzoli autrice di uno splendido libro DONNE SI DIVENTA, che a distanza di quarant’anni è ancora di grande attualità.
Fece una prefazione al primo libro di Osho che pubblicai con Renudo ARRENDERSI AL TUTTO, poche paginette che mi toccarono profondamente.
Serena era una femminista solitaria, refrattaria ai gruppi ideologizzati. Di una intelligenza e sensibilità rara. Un giorno, quando vivevo a Miasto comparve all’improvviso, dopo anni e anni che non la vedevo. Sapevo che aveva un tumore ma non sapevo che quella sua visita inaspettata aveva il significato di ricongiungersi con qualcuno che l’aveva amata e poi persa. Passammo una giornata insieme dolce, intensa, anche allegra per qualche momento. Non sapevo e non mi disse che il tumore era andato in metastasi e che sarebbe morta dopo pochi giorni. Mi salutò con un sorriso e un abbraccio.
