L’autocritica di Kazuhiro Haraguchi colpito da tumore dopo la vaccinazione, per aver seguito gli esperti scientifici del governo
L ‘ex Ministro degli affari Interni giapponese Kazuhiro Haraguchi, a Tokyo, davanti a decine di migliaia di cittadini, ha chiesto scusa per la politica sanitaria del governo durante la pandemia. Sono morte migliaia e migliaia di persone che avrebbero potuto salvarsi.In particolare per il boicottaggio degli esperti scientifici del governo che boicottarono la ivermectina prodotta in Giappone per opera del Prof. Santoshi Omura. Costava troppo poco,ha detto l’ex Ministro e interferiva con la campagna vaccinale. Avremmo potuto salvare migliaia di vite, ma non lo sapevamo. Ma ora che queste cose si sanno, non possiamo lasciare che accada di nuovo ,ha continuato Haraguchi, interrotto più volte dagli applausi di decine dì migliaia di cittadini.
Lui è il primo politico di primo piano al mondo a chiedere pubblicamente scusa per aver subito le scelte dell ‘OMS rispetto la pandemia, ma non è un caso isolato.
Il Prof. Masamori Fukushima, uno dei maggiori oncologi giapponesi, ha ammesso che le iniezioni di mRNA hanno causato morti con cognizione di causa cioè- ha dichiarato- sostanzialmente andrebbero definiti omicidi.
Due ricerche pubblicate recentemente in Giappone denunciano 115.000 morti in eccesso dopo la terza dose e aumenti importanti di cancro.
Lo stesso ex Ministro Haraguchi è stato aggredito dal tumore dopo la terza dose.
Il Prof. emerito della Scuola di medicina della università di Osaka, specializzato in patologie molecolari ha denunciato che ” le violazioni dei Diritti Umani durante la pandemia, saranno eclissati dalla futura pandemia prevista dai grandi potenti del mondo, alla Conferenza di Davos dei primi giorni di quest’anno.
Dobbiamo rendere onore all ‘ex Ministro giapponese per la forte e coraggiosa autocritica, e per aver comunicato che anche lui stesso è vittima della propria politica. Ma ci chiediamo se bisogna proprio che i politici vengano colpiti personalmente dalle sciagurate scelte dettate dalle multinazionali del farmaco, perché prendano coscienza delle tragiche conseguenze di quello che impongono ai cittadini.
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