Fausto Bertinotti, con tutti i suoi errori del passato, rimane sempre un grande saggio. Qui sulla guerra
Caro Bertinotti che bello sentirti, sentire la tua sofferenza che è anche la mia. E come è vero che il sentimento prepolitico di gran parte di quella piazza fosse davvero per la pace e insieme contrario a un aumento delle spese militari. E come dici tu, che stridore con coloro che si appropriano di questo sentimento per tradurlo in un appoggio a un riarmo europeo addirittura da sommare alle spese militari nazionali.
Tante di quelle parole sconsiderate, dette su quel palco, quanto sarebbe stato giusto, si fossero trasformate in silenzio. Una piazza silenziosa espressione di un tacito appello alla politica per la pace, ma l’impossibile “pace giusta” invocata da tanti che nasconde l’ipocrito messaggio di una prosecuzione della guerra fino all ‘ultimo uomo. No la pace giusta sarebbe stata forse possibile all ‘inizio, quando lor signori sottintendevano che la pace giusta fosse quella della vittoria Ucraina. Pensando di poter mettere in ginocchio la Russia in qualche settimana. Si sono sbagliati e gli errori si pagano.
Oggi l ‘unica pace è quella possibile. E non è giusta.
Caro Fausto, vecchio leone saggio, che osa pronunciare oggi, in questo mondo di pazzi, la parola disarmo… ma forse questa è post politica. O politica giusta. E forse ancora impossibile.