L’Unione europea guidata dalla Von der Leyen propone un fortissimo incremento delle spese militari agli stati nazionali
Oggi il suggerimento della Von der Leyen agli Stati Nazionali Europei di entrare direttamente in guerra ,è l’ultimo atto di una follia ipocrita della UE, che dovrebbe invece avere il coraggio di una radicale autocritica.
Se oggi ‘Unione europea non conta nulla è infatti la conseguenza di una mancata autonomia politica dagli alleati americani. Questa sudditanza, di fronte al cambiamento di linee politica degli Usa, poteva e doveva essere l’occasione per un cambio di passo.
Invece la folle richiesta di investire 800 miliardi di euro per costituire una forza militare europea, in aggiunta alle spese militari nazionali appare come l’atto delirante e suicida, di una burocrazia cinica e autoreferenziale.
Una forza militare europea dovrebbe nascere riconvertendo gli esercizi nazionali, che dovrebbero invece ridimensionarsi radicalmente. Oggi, la spesa militare europea è 4 volte quella russa. Poi una forza militare europea non puo’ prescindere da una comune politica estera. Quindi è evidente che non possa essere che un percorso inevitabilmente tardivo e necessita di tempo e che non ha niente a che vedere con il progetto scomposto e suicida di questa burocrazia europea militarista , che vuole nascondere il proprio fallimento politico con questa chiamata alle armi, naturalmente “in nome della difesa della libertà e democrazia “.
Speriamo che il parlamento italiano ascolti Massimo Cacciari, Travaglio, Bonfiglio, Caracciolo, il prof. Orsini, e le tante voci che si stanno levando nel Paese, per combattere questa deriva pericolosissima della Von der Leyen. E per chi va in piazza il 15 marzo, possa essere questa la parola d’ordine prevalente. No alla guerra.
No alla finzione di credere davvero che la Russia voglia invadere l’Europa per giustificare l’incremento pazzesco delle spese militari.