Durante la prima serata del Festival, complessivamente miserabile, ha dedicato un testo sul corpo del nostro comune amico Franco Bolelli, filosofo e ventennale collaboratore di Re Nudo
Bella sorpresa quella di Jovanotti a S.Remo ( tante canzonette e un epico Cristicchi) quando ha ricordato l’amico Franco Bolelli, il filosofo che per tanti anni lo ha ispirato, in una comunione di pensiero di cui sono stato testimone in più occasioni. Franco è stato per una ventina d’anni anche un maestro di pensiero di renudo e l’omaggio che Lorenzo gli ha reso recitando un suo splendido inno dedicato al ” nuovo”, mi ha fatto ricordare il generoso e toccante contribuito che Franco Bolelli scrisse per la “Trasgressione necessaria “. Per chi ha in casa questa mia biografia, troverete il suo testo nell ‘ultima parte, accanto a Manconi, Serra e altri amici diversi nel pensiero e nel percorso di vita, testimonianze di come sia vero quanto la diversità possa essere realmente una ricchezza quando si è animati da una comune sincera passione. E questo è quello che pensava anche Franco Bolelli nei miei confronti”…ed è proprio perché non ho mai combaciato con il suo percorso che Majid mi è prezioso, perché senza la sua visione, senza le sue esperienze, senza i suoi punti di vista, mi mancherebbe qualcosa di molto importante…”
Si Franco, e’ stato critico radicale del pensiero unico come della marmellata new age, come me, ma diverso da me su altro. Il confronto con i diversi da noi può essere una grande opportunità di crescita e apertura della mente e si, anche del cuore. Ricordarlo in tempi in cui l’odio e la demonizzazione di chi non la pensa come noi su tutto, credo che possa essere utile a capire che si può essere in disaccordo su qualcosa ma magari essere d’accordo su altro. Questo vale per gli amici, ma può valere anche per gli avversari.
Perché sono certo che la grande maggioranza di quelli che sembrano essere avversari, o comunque lontani dalla nostra visione e dalla nostra comprensione delle cose del mondo, in realtà sono vittime di un sistema che orienta, condiziona, informa e forma manipolando conforme ai propri interessi costituiti.
È fondamentale ricordare che non sono molti i protagonisti realmente responsabili di questo mondo che discrimina e rende invisibili chi rifiuta la condizione di schiavi consenzienti. E se restiamo aperti al dialogo e al confronto, informando e condividendo senza nutrire lo spirito polemico, possiamo aiutare a riflettere e a vedere le catene di questa nuova schiavitù. Senza fare compromessi su quello che riteniamo essere la nostra verità. E senza trasformare la nostra verità in dogma indiscutibile.
Si lo so possono esserci confini sottili da percepire incertezze e dubbi ma è inevitabile in un percorso di crescita. Sarebbe molto più facile serrare i ranghi nel pensiero totalitario antagonista del “o con noi o contro di noi” contrario ma uguale al pensiero unico che si vorrebbe combattere.
Una risposta
A giudicare dalle ultime esternazioni di Michele Serra, a proposito del riarmo, sembrerebbe che anzianità non sempre sia sinonomo di saggezza.
Chissà cosa direbbe Franco Bolelli di questi simboli della sinistra italiana anni 70, precipitati nel gorgo dell’appartenenza al pensiero unico globalista, funzionale alla vocazione mercantilista di paesi come la Germania e ai suoi leaders che guidano la UE?